Il GPL (gas di petrolio liquefatto) è uno dei possibili combustibili per le unità di cogenerazione. Le sue basse emissioni di ossidi di azoto e particolato favoriscono la riduzione dell’impatto ambientale della generazione di elettricità e calore. Il GPL consente una distribuzione e uno stoccaggio relativamente facili, che lo rendono ideale per gli impianti più piccoli o per le aree remote con accesso limitato ad altri combustibili. In genere si tratta di impianti cosiddetti “a isola” con serbatoi di stoccaggio propri, cioè in luoghi in cui non è disponibile la necessaria infrastruttura per il gas.
La cogenerazione è un metodo di generazione di elettricità che sfrutta il calore rilasciato durante il processo di generazione dell’elettricità. In questo modo si ottiene un’efficienza molto elevata nell’utilizzo dell’energia contenuta nel combustibile. Allo stesso tempo, questo processo riduce al minimo le perdite che si verificano nella generazione di energia tradizionale. Grazie all’uso efficiente del “calore di scarto”, la generazione combinata di calore ed energia risparmia fino al 70% dell’energia contenuta nel combustibile rispetto alla generazione separata di calore ed energia.
Le unità di cogenerazione apportano innovazioni al settore energetico, potendo utilizzare l’idrogeno in aggiunta al gas naturale e a vari tipi di biogas per il loro funzionamento. Nonostante i vantaggi dell’idrogeno verde, tuttavia, l’elevato costo delle infrastrutture per l’idrogeno rappresenta un ostacolo importante alla sua diffusione massiccia. Una delle soluzioni per l’utilizzo dell’idrogeno nella cogenerazione è la sua miscelazione con il gas naturale. Con una concentrazione fino al 20%, i gasdotti esistenti possono essere utilizzati senza grandi modifiche. Ciò consente alle unità di cogenerazione di utilizzare subito l’idrogeno, aumentando così la flessibilità e l’efficienza energetica di questi impianti. Inoltre, la combinazione di idrogeno e cogenerazione apre la strada a un futuro energetico più sostenibile e a basse emissioni.
Le unità di cogenerazione a biometano rappresentano un uso alternativo del biogas. Il biometano, ottenuto da materiali organici come residui agricoli, gas di discarica o rifiuti organici, viene utilizzato come combustibile per le unità di cogenerazione dopo un’accurata purificazione. Queste possono bruciare il gas in modo efficiente per produrre elettricità e calore con basse emissioni di CO2. Il biometano è quindi una preziosa fonte di energia rinnovabile, il cui utilizzo riduce al minimo l’impatto ambientale della generazione di calore ed elettricità.
Le unità di cogenerazione alimentate a gas di fognatura svolgono un ruolo importante nel trattamento e nel recupero energetico dei fanghi di scarto negli impianti di trattamento delle acque reflue. Il gas di fognatura è un sottoprodotto della decomposizione anaerobica dei fanghi organici in questi impianti. Le unità di cogenerazione trasformano efficacemente questo gas in elettricità e calore. In questo modo, i fanghi di scarto diventano un’utile fonte di energia, che aumenta l’efficienza energetica degli impianti di trattamento delle acque reflue e ne riduce i costi operativi. Inoltre, riduce al minimo le emissioni di gas serra.
Le unità di cogenerazione che bruciano gas di miniera sono una componente energetica fondamentale nel settore minerario. Il gas di miniera, che viene rilasciato durante l’estrazione del carbone o di altre materie prime, contiene spesso una grande percentuale di metano. Le unità di cogenerazione riescono a bruciare in modo efficiente questo gas per produrre elettricità e calore. Questo processo riduce al minimo il rilascio di metano nell’atmosfera, evitando le emissioni di gas serra e aumentando l’efficienza complessiva dell’attività estrattiva. Le unità di cogenerazione che operano con il gas di miniera riducono l’impatto ambientale e aumentano l’efficienza energetica dell’industria mineraria.
Le unità di cogenerazione possono inoltre utilizzare in modo efficiente vari tipi di biogas, come il gas di discarica, creato dalla decomposizione di materiale organico nelle discariche. Questo gas contiene metano e anidride carbonica. Le unità di cogenerazione raccolgono il gas di discarica, trattato secondo la qualità richiesta, e lo bruciano per produrre elettricità e calore. In questo modo si evita che il metano si disperda nell’atmosfera, dove altrimenti agirebbe come potente gas serra. Il gas di discarica viene così trasformato in energia utile, aumentando l’efficienza della produzione di elettricità e calore e riducendo le emissioni di gas serra. Questa pratica promuove la sostenibilità e un approccio responsabile alla gestione dei rifiuti.
Il biogas è un combustibile molto adatto alle unità di cogenerazione. Si ottiene negli impianti di biogas dalla decomposizione di materiale organico come residui vegetali e rifiuti organici. Le unità di cogenerazione sono in grado di utilizzare in modo efficiente questi gas di scarico originari, garantendo il massimo recupero energetico dell’energia potenziale e riducendo al minimo le emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti. Il biogas è un elemento chiave per l’energia sostenibile, in quanto utilizza una risorsa rinnovabile e riduce la quantità di rifiuti organici. Ciò contribuisce alla protezione dell’ambiente, alla sostenibilità economica e alla produzione efficiente di energia.
Il gas naturale è un combustibile molto adatto alle unità di cogenerazione. Questo combustibile fossile contiene principalmente metano e la sua combustione nelle unità di cogenerazione presenta molti vantaggi. È importante notare che in questo modo si utilizza la massima quantità possibile di energia contenuta nel carburante. Il tutto con basse emissioni di anidride carbonica e di sostanze inquinanti. E comunque l’unità di cogenerazione è un dispositivo molto flessibile, che può essere utilizzato in base alle esigenze della rete. Inoltre, il gas naturale è disponibile in abbondanza, il che garantisce una fornitura stabile.